Credo che nessuno di noi voglia davvero sentire alcun tipo di disagio.
Probabilmente preferiremmo tutti vivere una vita piena, fatta di soddisfazioni, di risultati facili e comodi da raggiungere, una vita priva di sofferenza.
Sfortunatamente, la vita reale non è così.
Ora, ci sono tante ragioni per cui potremmo sentirci a disagio e tanti tipi di sofferenza; ritengo però che siano due le macrocategorie nelle quali rientra il nostro senso di disagio: il tipo di disagio che ci porta al cambiamento e quello che ci fa rimanere esattamente dove siamo.
C'è il tipo di disagio che attraversi quando esci dalla tua zona di comfort, facendo cose nuove che non hai mai fatto prima, correndo rischi, rompendo e creando abitudini, cambiando la tua mentalità, facendo cose che ti spaventano un po', o molto, e sentendo i tuoi sentimenti invece di evitarli.
QUESTO È IL TIPO DI DISAGIO CHE TI CAMBEIRÀ.
Se vuoi cambiare e vuoi raggiungere grandi obiettivi, e vuoi smettere di abbuffarti, dovrai passare attraverso questo tipo di disagio.
È inevitabile.
Ora, non sto dicendo che sarà doloroso, scomodo o difficile per tutto il tempo.
Ci saranno moltissimi momenti in cui ti sentirai a tuo agio, portando uno stato di soddisfazione anche nelle piccole cose che fai ogni giorno.
In un certo senso, nel momento in cui il cambiamento si attiva, si inizieranno a produrre micro-variazioni anche nella tua zona di comfort che, gradualmente, non ti sembrerà più così confortevole.
Ricorda che è proprio il disagio, quello che rifuggi, a rappresentare il motore del cambiamento che vuoi ottenere.
Ora, potresti non voler sperimentare quel tipo di disagio, il tipo che ti cambia.
E se ti sta bene essere esattamente come sei, allora va bene così.
Sii come sei e ama il tuo modo di essere.
Non devi cambiare se non vuoi.
Ma, se vuoi cambiare e non sei disposta a passare attraverso il dolore, allora passerai attraverso un disagio diverso: il disagio di essere in un posto in cui non vuoi essere.
Non ci si sente bene quando si continua a pensare, sentire e fare le stesse cose in continuazione e la possibilità di cambiare è lì davanti a te, ma tu non riesci a decidere di intraprendere quella strada.
Così, invece, continui a vivere il disagio collegato alle abbuffate: l'estrema pienezza, la bassa energia, la stanchezza, il disagio di continuare a provare l'impulso di abbuffarti, il disagio correlato al sentirti impotente e inadeguata, il disagio della bassa autostima e della bassa fiducia in te stessa, il disagio di odiare il tuo corpo o il disagio di avere una vita non soddisfacente.
Questo tipo di disagio non creerà cambiamento.
E non credo ci sia nulla di gratificante nel decidere di rimanere dove sei, nello stesso identico disagio e sofferenza che senti da molto tempo oramai.
Quindi, se stai scegliendo il disagio di rimanere dove sei, forse dovresti chiederti perché lo stai facendo.
Per molti, la risposta è correlata al fatto che esiste del conforto anche in questo.
Quel tipo di disagio è familiare ed è facile e non c'è il rischio di fallire nel tentativo di smettere di abbuffarsi ancora una volta.
Attraversare il disagio di cambiare è estremamente gratificante, mentre non si può dire lo stesso di vivere il disagio di rimanere ciò che non vogliamo più essere.
Quindi puoi scegliere il tuo disagio.
A meno che, naturalmente, tu non scelga di accettare di rimanere dove sei e di amare questa scelta. Anche questa è un'opzione.
Ma, quando si tratta di abbuffate, la maggior parte delle persone che ne soffrono vuole cambiare.
In quest’ottica, puoi scegliere se affrontare il disagio di cambiare o quello di rimanere dove sei.
Non c'è modo di evitarlo.
Scegli.
Non lasciare semplicemente che accada ciò che non vuoi, che non ti fa più stare bene.
Sii intenzionale nello scegliere quello che vuoi e nell'attraversarlo, fino in fondo.
Quasi tutto ciò di cui hai bisogno per raggiungere i tuoi obiettivi richiede nuove abilità, abitudini, conoscenze ed esperienze.
Per andare da dove sei a dove vuoi essere, devi fare cose che non hai mai fatto prima.
Devi essere disposto a sentirti a disagio, perché il disagio è l'unica via per la crescita.
Non c'è altro modo.
Il disagio non è un momento nel tempo, è un passaggio nel tempo.
È un modo di vivere, un modo di lavorare continuamente attraverso i punti di tensione per liberare la presa che tali limiti hanno su di te.
Attraversa il dolore di abbandonare il tuo bozzolo e diventa farfalla.
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