Il disturbo alimentare più DIFFUSO è quello di cui si parla più raramente: la Fame Nervosa o Binge Eating.
Non è quindi l’anoressia, né la bulimia.
Ripeto: il Disturbo Alimentare più diffuso è il Binge Eating.
Le abbuffate che caratterizzano questo disturbo sono totalmente diverse da un'eccessiva indulgenza occasionale, perché questi eventi sono frequenti e dolorosi.
La vita con il Binge Eating Disorder (BED) è gravata da episodi di sovralimentazione compulsiva, seguiti da profondi sentimenti di angoscia, vergogna, disgusto o senso di colpa.
Quel che è peggio, il BED è spesso banalizzato.
L'idea che possa essere curato con la forza di volontà o con un buon piano dietetico - o, peggio, che non sia affatto un disturbo di salute mentale, ma una scelta di vita sbagliata - è un grave errore di valutazione.
In realtà, il BED è altrettanto minaccioso per la salute mentale, fisica ed emotiva di altri disturbi alimentari.
E può essere quasi impossibile da guarire senza un aiuto clinico.
Tae Disturbo è stato formalmente riconosciuto solo nel 2013 ed è da allora che si è iniziato a delineare un percorso di diagnosi e trattamento per milioni di persone.
Il recupero del BED è molto più complesso che il semplice rompere l'abitudine di mangiare troppo: si tratta di districare le basi psicologiche del disturbo, coltivare l'amore per se stessi e imparare le abilità di coping necessarie per sentirsi a proprio agio nel proprio rapporto con il cibo.
QUANTE PERSONE SOFFRONO DI FAME NERVOSA E PERCHÉ SE NE PARLA MENO DI ALTRI DISTURBI ALIMENTARI, COME L'ANORESSIA E LA BULIMIA?
Si stima che ci siano 3 milioni di americani che soffrono di Binge Eating Disorder - tre volte il numero di casi di anoressia e bulimia messi insieme.
Circa il 20% delle persone con BED sono di peso normale e circa il 65% sono obesi.
Il FAT-SHAMING (pregiudizi o comportamenti discriminatori rivolti a individui in sovrappeso e obesi a causa del loro peso) contribuisce alla mancanza di riconoscimento del BED.
Il Binge Eating è infatti spesso visto come una mancanza di forza di volontà, e chi ne soffre viene spesso incolpato per la propria condizione e gli viene detto di mettersi a dieta.
C'è una generale mancanza di comprensione del fatto che il BED è un vero e proprio disturbo psicologico/emotivo che richiede un trattamento.
QUALE È LA DIFFERENZA TRA ABBUFFATE E SOVRALIMENTAZIONE?
La maggior parte di noi sa cosa significa mangiare troppo, ad es. alle feste o nelle occasioni sociali.
A differenza della sovralimentazione occasionale, le abbuffate comportano un grave disagio emotivo e una frequenza di almeno una volta alla settimana per un periodo di tre mesi.
L'emozione, non la fame, guida l'abbuffata.
L'abbuffata può durare circa fino a due ore.
Chi si abbuffa si sente fuori controllo su quanto e cosa mangia.
Chi si abbuffa mangia quando non ha fame, mangia più velocemente del normale e oltre il punto di sazietà.
Spesso il cibo viene nascosto e consumato quando si è soli a causa della vergogna e dell'imbarazzo.
Dopo un'abbuffata, ci si sente disgustati, depressi e imbarazzati.
Chi invece eccede nel mangiare una volta ogni tanto, può sentirsi fastidiosamente pieno e leggermente colpevole dopo il consumo eccessivo di cibo, ma mangia con piacere e si sente soddisfatto del gusto del cibo.
DA COSA È CAUSATA LA FAME NERVOSA?
La Fame Nervosa è causata da una combinazione di fattori, comprese le influenze culturali e dei media, la biologia, la personalità e le esperienze della prima infanzia.
Alla sua radice, la Fame Nervosa – così come le altre forme di dipendenza - riguarda l'uso del cibo per intorpidire il dolore.
Il cibo diventa una droga, ed è per questo che le abbuffate sono paragonate agli alcolisti e ai tossicodipendenti più spesso delle anoressiche.
Come altri tossicodipendenti, i Binge Eaters non riescono a far fronte all'angoscia emotiva in modo sano.
Questa angoscia è una combinazione di stress attuale, esperienze infantili precedente e un MODELLO EMOTIVO DISFUNZIONALE APPRESO DI SOPPRESSIONE DEI SENTIMENTI.
Il meccanismo di usare il cibo per far fronte alla situazione avviene tipicamente a livello subconscio.
Le mie pazienti raramente mi dicono "Sono molto ferita perché mia madre mi ha trascurato, quindi mi abbuffo".
Al contrario, parlano di voler perdere peso e sono arrabbiate con se stesse per non avere forza di volontà.
Quando chiedo "In quale percentuale del giorno pensi al cibo?"
Per le persone che soffrono di Fame Nervosa, quel numero è di solito intorno all'80-90%, il che è un segnale che c'è un dolore più profondo da portare alla luce.
Sotto questo dolore c'è spesso un profondo odio per se stessi.
La guarigione comporta la trasformazione di questo odio di sé in amore.
C’È UNA COMPONENTE BIOLOGICA NELLA FAME NERVOSA?
È stato evidenziato che le persone che soffrono di Binge Eating hanno una risposta inefficace alla dopamina nel cervello.
La dopamina è il neurotrasmettitore coinvolto in molti effetti cognitivi e comportamentali, comprese le sensazioni di piacere che otteniamo dal cibo.
Questo significa che chi si abbuffa può avere difficoltà con il controllo degli impulsi, compreso il controllo delle voglie di cibo, può sperimentare un aumento del piacere con il cibo, e può non ricevere messaggi corretti di fame e sazietà dal cervello.
Mantenere un rapporto sano con il cibo implica mantenere un rapporto emotivo sano con se stessi e con il proprio mondo.
Il cibo non può essere usato come sostituto dei sentimenti.
Non ci dovrebbe essere nessun cibo nella lista dei "No", proprio perché le limitazioni e le restrizioni attivano il cervello e lo portano all’ossessione.
Non è vero che "Se si è dipendente una volta, si è dipendente per sempre”.
Ho visto le mie pazienti sperimentare la piena e completa guarigione, ed è bello vederle ritrovare felicità e libertà.
Si può completamente guarire dal Binge Eating.
Per sempre.
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