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Immagine del redattoreClaudia Scarpati

MI VERGONO DELLA MIA IMMAGINE...

Quando ci vergogniamo di noi stessi, si crea una frattura tra noi e il nostro corpo: "Sono contro il mio corpo, devo mettere in forma il mio corpo, devo cambiare il mio corpo".

Come si può uscire dalla spirale di svalutazioni e giudizi negativi che, spesso, accompagnano chi soffre di un Disturbo Alimentare?


  • Innanzitutto, coltivate la CURIOSITÀ su voi stessi.

La prossima volta che iniziate a criticarvi, fate una pausa di una frazione di secondo, fate un passo indietro e chiedetevi da dove viene.

Di chi è la voce che sentite?

Quella voce potrebbe essere una persona specifica della tua vita, un genitore o un partner ad esempio.

Iniziare a mettere una distanza tra noi e quella voce giudicante ci aiuta a riconoscere che, “ok, quella non sono io, è qualcosa che ho imparato” - e se posso impararla, posso anche disimpararla.

Chiedetevi: “C'è qualcos'altro che mi preoccupa o mi causa stress e che sto evitando, spostando l'attenzione sul mio corpo?”

Per esempio, può essere più facile parlare dell'odio per le proprie cosce invece di sentire il dolore per una recente rottura che vi ha fatto sentire indegne e non amate.

Riconoscere che, a volte, una cattiva immagine corporea è innescata da altre situazioni della vostra vita può aiutarvi a capire che tentare di cambiare il vostro corpo non vi porterà la felicità e l'appagamento che state cercando.


  • Un'altra emozione su cui lavorare è la COMPASSIONE.

Scrivete tutto ciò che il vostro corpo fa per voi.

Elencate tutto quello che vi viene in mente.

A partire dal livello cellulare, come la respirazione o il battito delle palpebre, fino ad arrivare al sorridere, abbracciare,amare.

In seguito, ogni volta che avete un pensiero negativo sul vostro corpo, sostituitelo con qualcosa presente nella vostra lista della gratitudine.

Se iniziate a cadere nella vergogna, correggetevi rapidamente: "No, in realtà, grazie per aver respirato, perché lo stai facendo alla grande e lo apprezzo molto".

Quando le donne imparano a valutare il proprio corpo per ciò che può fare piuttosto che per il suo aspetto, migliorano la propria immagine corporea e acquisiscono un senso di controllo più forte.

Sfidate quindi voi stessi a essere attivi: correte una gara, provate un nuovo corso di Zumba e dimostrate a voi stessi che il vostro corpo è potente e utile per qualcosa di più dell'aspetto esteriore.

Inoltre, dobbiamo fissare e raggiungere obiettivi al di fuori dell'apparenza: arricchire le nostre conoscenze, fare volontariato, metterci in gioco.

I risultati ottenuti danno una sensazione di potere e aumentano il senso di controllo.

Dare maggiore priorità a come ci sentiamo e a quello che facciamo è la chiave per eliminare la vergogna del nostro corpo.


  • PULITE IL VOSTRO ARMADIO.

Spesso e per molto tempo, teniamo abiti che non mettiamo più nel nostro armadio, sperando che alla fine ci entreremo di nuovo, proprio perché troppo spesso alimentiamo l'aspettativa che il nostro corpo attuale sia un corpo temporaneo.

Tuttavia, ogni volta che vedete nell'armadio qualcosa che non vi sta più bene, sarete portate a pensare "Devo perdere peso, devo mettermi a dieta", innescando un circolo vizioso di emozioni dolorose e disregolate e mettendovi a rischio di abbuffate.

Invece, donate gli indumenti che non vi stanno più bene e riempite il vostro armadio con capi che vi piacciono e che vi stanno bene nella vostra taglia attuale.


  • TRATTATE VOI STESSI COME TRATTERESTE LA VOSTRA MIGLIORE AMICA.

La prossima volta che vi scagliate contro la vostra pancia, le braccia o le gambe, chiedetevi: "Lo direi mai ad alta voce a un'altra persona?".

Molto probabilmente, siete infinitamente più scortesi con voi stessi di quanto lo sareste mai con un'altra persona.

L'autocompassione consiste nel riconoscere che la sofferenza, il fallimento e l'inadeguatezza fanno parte della condizione umana e che tutte le persone - voi stessi compresi - sono degne di compassione.

Ci sono tre componenti fondamentali di questa strategia:

1. La gentilezza verso se stessi: Estendere la gentilezza e la comprensione a se stessi piuttosto che il giudizio severo e l'autocritica;

2. Umanità comune: Vedere le proprie esperienze come parte di un'esperienza femminile più ampia, anziché vederle come un elemento di separazione e isolamento;

3. Mindfulness: Mantenere la consapevolezza dei propri pensieri e sentimenti dolorosi in modo equilibrato, invece di lasciare che essi ci definiscano o ci sopraffacciano.


  • Considerate la possibilità di chiedere il SOSTEGNO DI UN TERAPEUTA.

Alcune persone possono superare la vergogna verso il proprio corpo da sole, altre hanno bisogno di lavorare con un professionista (esistono terapeuti specializzati in problemi di immagine corporea).

Le persone che hanno subito un trauma che ha contribuito alla loro vergogna corporea spesso beneficiano della struttura e del sostegno della terapia, proprio perché tali esperienze possono avere effetti duraturi e devastanti sul senso di sicurezza e di accettabilità del proprio corpo.



Tutti i corpi sono belli.

Tuttavia, il vostro aspetto non definisce il vostro valore.

Il vostro valore risiede nella gentilezza che dimostrate agli altri, nella scintilla nei vostri occhi quando ridete, nel modo in cui perseguite le vostre passioni e nelle vostre relazioni.

Siete degni di amore e di appartenenza.

Siete abbastanza, così come siete.







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dal Lunedi al Venerdi nei seguenti orari: 08.00-09.00 / 13.30-15.00 / 21.00-22.00



 

La Dr.ssa Claudia Scarpati è Psicoterapeuta del Comportamento Alimentare ed è specializzata nell'aiutare adulti e adolescenti che lottano contro il Disturbo da Alimentazione Incontrollata, Fame Nervosa, Binge Eating e problemi di immagine corporea.

Propone un percorso di Psicoterapia per i Disturbi Alimentari a Roma, in zona Eur.

Inoltre, fornisce sedute online per il recupero dei Disturbi Alimentari per tutte quelle persone che non hanno modo di raggiungere lo studio.


📞Whatsapp: 3408048443




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